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A005 domenica 22 dicembre 2024
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Alla Provincia di Firenze

Direzione Tutela Ambientale

Via Mercadante 42

50144 FIRENZE

 

 

Oggetto: Osservazioni Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti – 2° Stralcio Relativo ai Rifiuti Speciali anche Pericolosi

 

Visto il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti Speciali, adottato dalla Provincia di Firenze con delibera del Consiglio Provinciale n. 108 del  21/07/2005

Vista la cartografia ad esso allegata, nella quale si evidenziano nel comune di Barberino Val d’Elsa, i vari fattori escludenti la cui applicazione serve ad individuare le zone idonee  sia per il posizionamento di eventuali depositi di rifiuti speciali  che per termodistruttori

 

Io sottoscritto Alessandro Betti, intervenendo in qualità di Presidente del Movimento Civico Obiettivo Comune

 

Invio le seguenti osservazioni:

 

1)     La normativa regionale in materia di approvazione del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Speciali, prevede che al Piano venga data adeguata pubblicità  e che vengano organizzate dalla Provincia assemblee pubbliche volte ad illustrare ai cittadini il piano e raccogliere il loro parere. A nostro parere tale procedura non è stata correttamente seguita, le assemblee non sono state indette e pertanto si chiede che la Provincia di Firenze ripubblichi il Piano per un ulteriore periodo di 60 gg al fine di indire tali assemblee per  un corretto iter di approvazione.

Inoltre rileviamo come  nell'aprile 2005, su convocazione della Provincia di Firenze si è tenuta , la "conferenza dei Comuni" sulla proposta di Piano Provinciale, al fine di acquisire in merito il parere dei Comuni medesimi.

Considerato che la gran parte dei Sindaci (o Assessori delegati), ha certamente partecipato alla Conferenza, senza che la questione sia stata sottoposta ai rispettivi Consigli Comunali e quindi senza ricevere da questi uno specifico mandato (circa il parere da esprimere), appare necessario richiamare l’attenzione sul ruolo e le competenze delle assemblee elettive comunali hanno sulla materia.

La normativa regionale sui rifiuti stabilisce infatti che prima di adottare il Piano la Provincia debba "acquisire il parere dei Comuni"; e la titolarità ad esprimere il parere per conto del Comune, riteniamo debba essere sciolta tutta in favore dei Consigli comunali (non certo dei Sindaci o assessori), a cui per i sensi della legge 142/90 spetta il compito di "indirizzo" per l’azione di Sindaco e Giunta.

Infatti le competenze sia dei Consigli Comunali che di quello Provinciale discendono dalla stessa Legge 142/90: non pare pertanto possibile ammettere che la stessa materia sia di competenza del Consiglio nel caso della Provincia e del Sindaco nel caso del Comune.

Pertanto poiché il Piano Provinciale è stato adottato dal Consiglio Provinciale, si da per certo che la materia è di competenza consiliare, e quindi ne discende che analogamente la stessa è di competenza del consiglio comunale quando il Comune questo debba "esprimere pareri in merito a dette materie" (art.32 legge 142/90).

Poiché la normativa regionale prevede debba essere svolta una ulteriore "conferenza dei Comuni" prima della approvazione definitiva del Piano da parte della Provincia, si richiede fin d’ora a titolo preventivo, che venga ristabilito il primario ruolo e compito dei Consigli Comunali a discutere ed esprimersi sulle proposte ed i contenuti del nuovo Piano Provinciale di gestione dei rifiuti.

L’intervento delle assemblee elettive comunali non dovrà peraltro essere confuso con la possibilità di presentare osservazioni da parte del Comune (che resta facoltativa), ma i Comuni, e per essi i consigli comunali, dovranno poter esprimersi sulla stesura finale di Piano, conoscendone quindi quali siano le osservazioni pervenute, le motivazioni di quelle non accolte e le modifiche al Piano conseguenti alle osservazioni ritenute meritevoli di accoglimento.

 

2) La cartografia allegata al Piano non contiene più la carta del territorio dove, in applicazione di tutti i vari fattori escludenti individuati, si evidenziano le zone idonee al posizionamento degli impianti, si chiede - ai fini della corretta trasparenza che devono avere le procedure pubbliche - che venga redatta la cartografia di localizzazione degli impianti e che il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Speciali venga ripubblicato – previa riadozione del Consiglio Provinciale - al fine di permettere ai cittadini di prendere visione della nuova cartografia. Tale osservazione è suffragata da quanto disposto dall’art. 11 comma 1 lettera h) della LR 25/98 ai sensi del quale il Piano Provinciale di gestione dei rifiuti deve individuare le zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti sulla base dei criteri del Piano Regionale

 

3) Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Speciali a suo tempo adottato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 206 del 09/12/2002 e poi ritirato, che proponeva in maniera più chiara le stesse scelte del presente Piano, era stato oggetto di svariate osservazioni provenienti da istituzioni locali (vedi delibera n. 31 del 16/04/2003 del Consiglio Comunale di Barberino Val d’Elsa), comitati, associazioni, consorzi e cittadini. Nell’ambito di un opportuno processo partecipativo la Provincia di Firenze, in fase di riadozione del Piano, avrebbe dovuto prendere in considerazione queste osservazioni quale integrazione del quadro conoscitivo. Purtroppo degli elementi a suo tempo emersi non si trova alcuna traccia. Si richiede pertanto che venga riadottato il Piano previa riconsiderazione di tutti gli elementi conoscitivi emersi nelle osservazioni pervenute nel precedente periodo di pubblicazione con particolare riferimento a quelle pervenute dal Comune di Barberino Val d’Elsa.

 

4) Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Speciali individua “in negativo”, vale a dire al netto delle aree caratterizzate da fattori escludenti, alcune aree nel Comune di Barberino Val d’Elsa quali siti idonei alla localizzazione di discariche per rifiuti speciali: in località Montarsiccio, in prossimità delle frazione di Poneta e Pastine e nell’area ricompresa tra il torrente Bozzone e la SR2 tra le località S.Martino ai Colli e La Sosta del Papa. Si richiede lo stralcio di tutte queste aree. Tali localizzazioni sono infatti individuate in aree agricole di elevato pregio paesaggistico-ambientale dove nel corso del tempo si è sviluppato e consolidato un tessuto produttivo legato a produzioni agricole di qualità (Vino DOCG nelle denominazioni “Chianti Classico” e “Chianti Colli Fiorentini” e IGT toscano e Olio DOP e IGP toscano) e ai settori dell’agriturismo e del turismo con forti connotazioni di qualità ambientale. Inoltre le aree localizzate nei pressi di Poneta e S.Martino ai Colli corrispondono a versanti collinari ricompresi nel cono visivo del panorama visibile dal centro abitato di S.Appiano, una delle più importanti località turistiche della Val d’Elsa per la presenza di beni culturali e vestigia di origine romanica, preromanica ed etrusca. Tali versanti collinari sono altresì caratterizzati dalla presenza di numerosi siti archeologici dove sono stati recuperati interessanti reperti etruschi e romani. Quanto all’area localizzata in località Montarsiccio si fa presente che risulta ricompressa nella zona di produzione del Chianti Classico candidata a essere riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’UNESCO.

 

5) In riferimento a quanto previsto dall’art. 21 del D.Lgs. n. 228/2001 si richiede di riconsiderare i criteri per l’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione di impianti di trattamento rifiuti e discariche al fine di tutelare: a) la tipicità, la qualità, le caratteristiche alimentari e nutrizionali, nonché le tradizioni rurali delle produzioni agricole DOC, DOCG, DOP, IGP e IGT; b) le aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell’agricoltura biologica ai sensi del Reg.to CEE n. 2092/91; c) le zone aventi specifico interesse agrituristico.

 

6) Si richiede di inserire nella cartografia allegata al Piano tutti i centri abitati (peraltro già individuati dal PTCP e dal Piano Strutturale) con le rispettive fasce di rispetto, tra cui Sant’Appiano, Linari, San Filippo, Monsanto, Olena, Cortine, Petrognano, Poppiano, Poneta

 

7) Si richiede di delimitare il centro abitato denominato Zona Industriale (corrispondente alle località Zambra, Drove, Grillaie, Valcanoro) con la rispettiva fascia di rispetto conformemente a quanto previsto nel PTCP e nel Piano Strutturale, nell’occasione si ricorda come tale area sia una di quelle a più alta densità abitativa del comune e che in località“La Zambra” la recente costruzione di circa 40 nuovi appartamenti in aggiunta agli esistenti  ha ulteriormente innalzato tale densità.

 

8) Si richiede di inserire nella cartografia la fascia di rispetto della Superstrada FI-SI ai sensi della L. 1497/39 ed estendere questo elemento quale fattore escludente per la localizzazione di impianti.

 

9) Si richiede di inserire nella cartografia le aree che ricadono negli ambiti fluviali A1 e A2 di cui al DCRT 12/00 (ex DCRT 230/99) ed estendere questo elemento quale fattore escludente per la localizzazione di impianti.

 

 

10) Gli strumenti urbanistici del Comune di Barberino Val d’Elsa, peraltro approvati in accordo di pianificazione con la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, contengono dal 2001 una norma che vieta il nuovo insediamento di attività insalubri di 1° classe: tale normativa è in contrasto con qualsiasi individuazione di impianti di smaltimento e recupero rifiuti. Tale osservazione è valida sia per le Zone Industriali, da tempo interessate da un processo di riconversione e riqualificazione ambientale reso necessario dalla constatazione che trattasi di area mista produttivo-residenziale con alta densità abitativa, sia per le zone agricole di assoluto pregio paesaggistico-ambientale nelle quali risulta espressamente vietata – sempre in base agli strumenti urbanistici comunali - la localizzazione di impianti di compostaggio e di discarica di rifiuti. Si chiede quindi che l’intera cartografia venga aggiornata tenendo conto per il territorio del Comune di Barberino Val d’Elsa di quanto previsti negli strumenti urbanistici comunali.

 

11) Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Speciali, anche se non lo prevede espressamente, la possibilità di localizzare in via definitiva l’impianto di compostaggio della distilleria Deta a suo tempo autorizzato (peraltro con il parere contrario dell’Amministrazione Comunale) come sperimentale per un periodo di 2 anni, proprio per la sua localizzazione in zona agricola. Poiché è attualmente in iter la pratica di autorizzazione in via definitiva di tale impianto di compostaggio che, di fatto, è equiparabile a un vero e proprio impianto di trattamento di rifiuti speciali con possibilità di lavorare su sostanze e quantità diverse da quelle della sperimentazione, si chiede che venga espressamente confermata l’impossibilità di localizzare tali impianti in area agricola e che l’eventuale effettuazione della valutazione integrata ai sensi del Tit. II Capo I della LR 1/2005 abbia effetto vincolante solo in presenza di un parere favorevole dell’Amministrazione Comunale da rilasciare previa delibera del Consiglio Comunale, in conformità della sovranità di quest’ultimo - riconosciuta dall’art. 42 del D.Lgs. 267/00 - sulle scelte in materia di pianificazione territoriale

 

12) Il Comune di Barberino Val d’Elsa che con i suoi 4000 abitanti circa costituisce appena lo 0,4% della popolazione provinciale, ha già nel proprio territorio 7 impianti di trattamento dei rifiuti speciali ex art. 33 del D.Lgs. 22/97 e ben 2 ex art. 28 dello stesso decreto (tra cui la stessa Distilleria DETA srl e la ECOS srl che hanno già creato innumerevoli difficoltà di corretta gestione). Una tale concentrazione, assai sproporzionata rispetto alle dimensioni territoriali e alla popolazione residente, rende palese che il contributo di questo territorio al comune problema dello smaltimento dei rifiuti speciali possa già considerarsi più che soddisfatto al punto da indurci a richiedere che l’intero Comune di Barberino Val d’Elsa debba essere espressamente escluso da qualsiasi ipotesi di ulteriore localizzazione di impianto per il trattamento dei rifiuti speciali.

 

 

         
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