Ormai il progetto per la realizzazione di uno scalo merci in Loc. Zambra sembra acquistare una sempre maggiore consistenza. Tra smentite, accordi per realizzarlo in loc. Monteriggioni, poi nuove smentite per indicare nuovamente il nostro comune come sede maggiormente gradita , ecco il nostro punto di vista sulla vicenda e sulla situazione attuale
IPOTESI DI SCALO MERCI
Siamo sempre stati contrari all'ipotesi di uno scalo merci alla Zambra, le ragioni sono molteplici ma le principali si possono riassumere nell'aggravio di traffico di mezzi pesanti che inevitabilmente ricadrebbe sull’ area interessata aumentando i già notevoli problemi di sicurezza nella circolazione, nel fatto che tale area è sicuramente una delle più fragili del nostro comune in materia di equilibri ambientali ed anche nel fatto che ad oggi non esistono dati certi che garantiscono benefici per le aziende del luogo derivanti dalla costruzione di tale scalo.
Inoltre la realizzazione di uno scalo merci non significa solo qualche rotaia in più. Significa avere piazzali di carico e scarico, depositi merci, nuova viabilità di acesso, insomma una nuova e probabilmente catastrofica cementificazione che stravolgerà l’intera area.
L' “Unione per Barberino” ha respinto, in uno degli ultimi consigli comunali, la mozione presentata da Obiettivo Comune, in cui veniva richiesto di assumere una posizione decisamente contraria alla costruzione dello scalo merci .
Tale posizione è apparsa singolare in quanto sia il sindaco Semplici che l'Assessore Mazzocchi nel precedente consiglio, svoltosi presso il teatro Regina Margherita di Marcialla, avevano espresso una posizione decisamente contraria allo scalo e piuttosto in linea con quanto richiesto nella mozione di Obiettivo Comune , unica nota discorde L'assessore Becattelli il quale aveva espresso come sua abitudine una posizione più possibilista , insomma il classico “ni”.
Repentino cambio di rotta.
Il cambio di rotta appare singolare,cosi come il brusco ripensamento intervenuto in pochi giorni all'interno della giunta Semplici. E’ difficile spiegarlo a meno che non consideriamo che l'ipotesi dello scalo merci in loc. la Zambra è molto ben vista sia da parte della Provincia di Siena che dal Comune di Poggibonsi i quali risolverebbero così i loro problemi, ovvero il dover costruire lo scalo merci in Loc Badesse o a Castellina Scalo per la prima ( a seguire potrete leggere la presa di posizione decisamente contraria assunta da tutto il consiglio comunale di Monteriggioni sull’ipotesi di uno scalo merci da realizzarsi a Castellina Scalo) e avere uno scalo merci vicino per il secondo, scaricandone però tutti i problemi derivanti , in termini ambientali e sociali, sul territorio del nostro comune
Se consideriamo gli interessi comuni sia della provincia di Siena che del Comune di Poggibonsi appare chiaro il “nì” del Becattelli ,uomo che per storia politica è stato sempre molto vicino alle due istituzioni, e deve essere riconsiderata la sua influenza sulle decisioni della giunta Semplici, visto il repentino cambio di rotta.
Incontri e dibattiti
Certamente, come abbiamo visto, l'ipotesi dello scalo merci alla Zambra è molto gradita alle due istituzioni, Poggibonsi e Provincia di Siena. .( a tal proposito è singolare quanto si afferma nel comunicato del Consiglio Comunale di Monteriggioni e cioè che il PTC della Provincia di Siena prevedeva già la realizzazione in loc. la ambra dello Scalo Merci)
Sappiamo che ci sono stati nei mesi trascorsi incontri e dibattiti sulla materia presso il Teatro Politeama a Poggibonsi ai quali erano presenti tutte le amministrazioni della Val d'Elsa eccetto, guarda caso, Barberino.
Come non pensare che le scelte sul nostro territorio siano state fatte altrove e che, come al solito, i Ds di Barberino e la maggioranza che ne è espressione si siano affrettati a , diciamo, recepirle.
Ecos e scalo merci.
Se ritorniamo allo scalo merci , qualcuno ha sostenuto che tale scalo potrebbe servire soprattutto alla Ecos.
Ecco questa è certamente una preoccupazione aggiuntiva. Le vicende legate a tale azienda sono ormai ben note e la preoccupazione dei cittadini circa questa attività è reale e sentita, è indubbio che lo scalo merci potrebbe rappresentare, vista la vicinanza con tale azienda, un ulteriore canale per far affluire rifiuti pericolosi sia dall' Italia che dall'estero.
Cosa proponiamo
Al di là delle problematiche legate alla ditta ECOS abbiamo comunque l'impressione che la decisione sulla costruzione di tale scalo sia stata presa altrove e che l’attuale maggioranza non abbia assolutamente la determinazione e la volontà necessaria per opporsi.
Riteniamo inoltre che la costruzione di tale scalo non risolverà, contrariamente a quanto sostenuto in alcuni ambienti, la crisi strutturale in cui versano alcuni dei nostri settori produttivi, le cause sono ben al di là della tipologia di trasporto delle merci usata. Semmai vanno ricercate nella mancata attuazione di politiche di sviluppo da parte delle Amministrazioni locali.
Le zone industriali sono sempre state viste nell'ottica di una buona fonte di introiti per le casse comunali e in tale contesto sono state sempre incentivate ad espandersi senza preoccuparsi delle imprese che si insediavano, del loro futuro in termini di capacità di restare sul mercato, delle ricadute in termini di sostenibilità, ne sono mai state attuate reali politiche di sostegno alle imprese.
Il risultato è che le amministrazioni locali intervengono solo quando le crisi sono ormai ad un punto critico.
Invece che motore dello sviluppo finiscono per svolgere solo il ruolo del medico al capezzale del moribondo.
La soluzione alternativa allo scalo merci? Un serio ripensamento sulle politiche del territorio e sulle sue reali possibilità di sviluppo e sulle direzioni in cui incanalarlo, nonché lo studio di incentivi a sostegno delle imprese e al loro modo di porsi sul mercato.
Certo realizzare ciò non è facile, ma occorre spostare diametralmente il punto di vista. Noi avevamo incominciato faticosamente a farlo nella precedente legislatura, devo dire che tale sforzo non è stato capito, soprattutto da parte degli industriali.
Difficile dire se per un nostro difetto di comunicazione o per uno loro nel recepire nuove politiche. Però noi crediamo fortemente che questa sia la strategia e la strada da percorrere.
Bisogna avere anche il coraggio di ripensare lo sviluppo economico del territorio se vogliamo avere strumenti reali per affrontare il futuro e i cambiamenti.
Introdurre Politiche diversificate per trovare nuovi sbocchi e indirizzi allo sviluppo e politiche a sostegno delle imprese in ambito locale, non un ingombrante e probabilmente inutile scalo merci.