21 Marzo 2007
Presso la Provincia di Firenze è in corso l'esame della richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale presentata dalla ditta ECOS srl relativa all'impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti pericolois e non pericolosi che si trova nella Zona Industriale di Barberino lungo la S.R. 429. Si tratta di un'autorizzazione che, se concessa, sostituirà tutte le singole autorizzazioni con cui la ditta ha operato fino ad ora. La portata di questa autorizzazione è tale che la procedura prevede che tutti i soggetti interessati possano presentare osservazioni in merito.
Tutti i cittadini di Barberino, e soprattutto quelli che vivono e lavorano nella zona dove sorge l'impianto della ditta ECOS conoscono la storia di questa azienda e l'impatto che essa ha avuto e continua ad avere sul territorio. Risale a poche settimane fa il principio di incendio con sviluppo di fumi e vapori che ha destato molta preoccupazione e le cui circostazne non sono state ancora del tutto chiarite.
Pur avendo appreso i dettagli della pratica solo negli ultimi giorni, Obiettivo Comune ha elaborato una propria osservazione che ha inoltrato alla Provincia di Firenze e che potete leggere qui sotto.
Spett.le
PROVINCIA DI FIRENZE
Direzione Tutela Ambientale
Via Mercadante, 42
50144 FIRENZE
PROVINCIA DI FIRENZ
Archivio Generale
Via dei Ginori, 10
50129 FIRENZE
Barberino Val d’Elsa 21 marzo 2007
Oggetto:
Osservazioni alla domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale
presentata dalla ditta ECOS srl – Via Pisana, 47 - BarberinoVald’Elsa (Fi) in data 06 agosto 2004
Vista la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata dalla ditta ECOS srl alla Provincia di Firenze in data 06 agosto 2004;
Vista la pubblicazione dell’annuncio previsto dall’art. 5 c.7 del D.Lgs. 18/02/2005 n. 59 avvenuta il giorno 21 febbraio 2007 sul quotidiano “La Nazione”;
Presa visione della relativa documentazione ai sensi dell’art. 5 c.6 del D.Lgs. 18/02/2005 n. 59;
Ai sensi dell’art. 5 c.8 del D.Lgs. 18/02/2005 n. 59;
Il sottoscritto Alessandro Betti nato il 18/09/1959 residente a Barberino Val d’Elsa, Via Guidacci 43, intervenendo in qualità di Presidente del Movimento Civico Obiettivo Comune
Invia le seguenti osservazioni:
1) L’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti pericolosi e non pericolosi gestito dalla ditta ECOS srl si trova in quella che viene definita “Zona Industriale” del Comune di Barberino Val d’Elsa. In realtà, in quell’area coesistono a poca distanza l’uno dall’altro, insediamenti industriali, gruppi di civili abitazioni, terreni agricoli soggetti a coltivazioni di vario genere.
2) Lo stabilimento sorge inoltre a pochissima distanza dal fiume Elsa in una zona a forte rischio in caso di esondazioni già verificatesi in passato
3) Sono frequenti le emissioni maleodoranti e in questi anni si sono verificati numerosi incidenti con fuoriuscite di sostanze la cui natura ed i cui impatti sulla salute non sono mai stati del tutto chiariti.
4) L’azienda è stata oggetto di numerosi controlli da parte delle Autorità competenti e sono state sempre riscontrate irregolarità ed inadempienze anche piuttosto gravi che hanno dato luogo anche a procedimenti giudiziari tuttora in corso.
5) La volontà dell’Amministrazione Comunale di Barberino Val d’Elsa è sempre stata quella di giudicare questo tipo di impianto incompatibile con la localizzazione attuale.
6) Fin dal suo primo insediamento, l’attività svolta dalla ditta ECOS srl ha destato viva preoccupazione nella popolazione residente e in quella che quotidianamente si reca in tale zona per motivi di lavoro e gli episodi via via successi hanno creato un clima di apprensione e di paura che comincia ad incidere sui comportamenti quotidiani delle persone.
7) A sostegno di quanto sopra, riteniamo opportuno illustrare più in dettaglio l’ennesimo incidente che si è verificato in data 7 febbraio 2007 nonostante le rassicurazioni date e le prescrizioni impartite dagli organismi di vigilanza, e che ci appare emblematico di quanto stiamo rappresentando:
a. All’interno del capannone si è verificato un principio di incendio con notevole sviluppo di fumo acre e irritante che ha interessato tutta la zona e che ha fatto allarmare i cittadini ed i lavoratori presenti.
b. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, il 118 e la Polizia Municipale di Barberino Val d’Elsa. I tentativi di estinzione con acqua intrapresi nel frattempo dal personale della ditta hanno peggiorato la situazione. Alla fine l’incendio è stato domato utilizzando materiale inerte prelevato da una vicina attività di betonaggio.
c. I successivi accertamenti svolti dall’ARPAT regionale non hanno chiarito le modalità dell’accaduto, ma l’ipotesi più probabile è che siano venuti in contatto fra loro nello stesso contenitore scarrabile rifiuti che non dovevano trovarsi insieme.
d. Neanche l’ARPAT chiarisce quali sostanze siano state immesse in atmosfera a seguito dell’evento e quali possano essere le loro conseguenze sulla salute e sulle coltivazioni vicine.
Ci sembra importante osservare quanto segue:
- Il fatto che in uno stesso scarrabile si trovassero rifiuti che dovevano restare separati fa pensare che le procedure adottate nell’attività ordinaria dell’impianto siano piuttosto approssimative e possano portare al verificarsi di eventi anche più gravi di quello accaduto.
- Il fatto che l’acqua usata per domare l’incendio abbia in realtà peggiorato la situazione e che si sia dovuto ricorrere a materiale inerte portato dall’esterno dello stabilimento getta una grave ombra anche sulle procedure e sulla dotazione di emergenza che non sembrano in grado di poter fronteggiare episodi come quello in questione.
- Infine, il fatto che, a causa della miscelazione fra rifiuti diversi, non si possa risalire alla composizione dei fumi emessi in atmosfera e quindi ai loro effetti sulla salute ci sembra un elemento decisivo a favore dell’incompatibilità di questo tipo di impianto con l’attuale localizzazione e, più in generale, della estrema attenzione che deve essere riservata alle attività di miscelazione di rifiuti diversi.
Tutto ciò premesso
Si chiede alla Provincia di Firenze di non concedere l’Autorizzazione Unica Ambientale in oggetto alla ditta ECOS srl al fine di salvaguardare la salute dei cittadini dell’area interessata e di favorire la delocalizzazione di un impianto ad alto rischio e, a nostro giudizio, assolutamente incompatibile con zone aventi le caratteristiche di quella in questione.
Il Presidente di Obiettivo Comune
Alessandro Betti